La bambina e la listrunga

Più tardi arrivava il macellaio con i suoi coltellacci ben affilati in keeping with il barbaro rito. Ci volevano tre o quattro uomini according to tenere fermo l’animale che, essendo abbastanza intelligente da rendersi conto del pericolo, tentava di divincolarsi, s’impuntava e urlava. Erano urla alte e stridule; sembravano esprimere con forza il terrore dell’animale in line with ciò che gli stava accadendo, insieme al dolore e all’incredulità consistent with il tradimento subito dallo stesso uomo che lo aveva accudito in line with un anno intero e dalla famiglia tutta, che lo aveva vezzeggiato fin dal giorno della sua nascita. C’erano tante persone davanti al portico advert assistere a quel feroce spettacolo, ma io vedevo solo il maiale. Mi sentivo piccolissima e sola nel grande cortile e non sopportavo quell’orrenda scena che gli adulti trovavano normale. Allora mi rifugiavo in casa, ma le urla trapassavano i muri. Fuggivo through dalla corte, ma quelle correvano più veloci di me e mi attendevano nei campi. Chiudevo le orecchie, ma diventavano sempre più acute e mi trafiggevano los angeles mente. All’improvviso, un singulto le soffocava: il macellaio con un abile colpo di coltello aveva reciso l. a. carotide e il sangue colava. Poi, un rantolo, e los angeles povera bestia, dissanguata, moriva. Il forno Accanto al portone principale c’era un locale con il forno, che fu una risorsa preziosa according to tutte le famiglie della corte fino ai primi anni ’50. L’utilizzo del forno period regolato da una turnazione resa necessaria, oltre che dal numero elevato delle famiglie che lo utilizzavano, anche dal fatto che nessuno voleva essere il primo advert accenderlo poiché, se freddo, richiedeva più legna consistent with raggiungere los angeles giusta temperatura. L’incarico di a long way rispettare i turni period affidato a nonna Pina, che custodiva le chiavi del forno. l. a. mamma racconta: �Preparavamo il pane ogni settimana. period solitamente un pane integrale che si otteneva miscelando farine di frumento, granoturco e segale non raffinate. Lo impastavamo nella madia, lo lasciavamo lì a lievitare, quindi lo portavamo al forno. Con l. a. cottura si otteneva una grande pagnotta di colore scuro e giallognolo che chiamavamo “pane giallo”. Quando si poteva, facevamo il “pane bianco”, anche in pace di guerra, ma di nascosto, consistent with through del razionamento». In occasione di festività particolari, tutte le famiglie cuocevano nel forno l. a. “torta di pane” o “torta paesana”, il dolce della tradizione che si preparava col pane raffermo e con altri ingredienti più pregiati di cui non sempre c’era disponibilità, motivo in keeping with cui le loro proporzioni cambiavano secondo los angeles circostanza». Segue los angeles ricetta della mia famiglia in step with l. a. torta di pane. Mettere three hundred grammi di pane raffermo o secco, in una capiente terrina. Coprire con un litro di latte e lasciar macerare in line with alcune ore. Ridurre il pane in poltiglia, quindi unire 2 hundred grammi di amaretti tritatissimi, eight cucchiai di cacao amaro, un uovo, 50 grammi di zucchero, a hundred grammi di pinoli e a hundred grammi di uvetta ammollata in un liquore dolce e strizzata. Aromatizzare a piacere con los angeles scorza grattugiata di un limone e un po’ di vaniglia, quindi mescolare.